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Michele Orti Manara – L’odio migliore

Sabatini, appena assunto da una grande azienda, sorride sempre, sorride a tutti. Un sorriso simile al rictus di un clown che, unito alla sua melensa correttezza nei confronti dei colleghi, lo rende insopportabile agli occhi di Zauli, l’assistente dell’anziano direttore generale. In azienda inizia a circolare la curiosa voce riguardo una serie di furti. A scomparire, in sospetta concomitanza con l’arrivo di Sabatini, sono però oggetti di poco conto: una cucitrice, una boccetta di inchiostro, un paio di gomme per cancellare e delle risme di carta. Insomma, tra gli impiegati c’è un cleptomane e Zauli ha tutta l’intenzione di portare avanti una sua personale indagine, ammantata dal pregiudizio, al fine di incastrare l’odiato collega.

Con toni grotteschi e cinica ironia, Michele Orti Manara racconta in maniera impietosa le nevrosi e gli assurdi meccanismi che regolano la quotidianità di un impiegato.

 

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