Demetrio Paolin

Il bisogno e la necessità

Alessandro De Roma

Picnic a Kenwood House

Marta Cai

Tipo psicanalisi

Dario Voltolini

Sedici passeggiate con Kuma

Se mi perdoni, ti perdono
e nel perdonarti perdono me
stesso per ciò che ho fatto.
No, non si poteva abdicare
a quella disfatta trascinante:
occorreva, per ogni evento,
ritrovare il senso delle cose,
rimetterle insieme, come sempre
aveva fatto: senza fretta, senza ansia.
Quello – certamente quello! –
era stato il suo errore:
per la prima volta aveva
ceduto all’ansia.
«L’inconscio è dafanti nostri occhi,
chi lo cerca con linguaggio non trofa.
Corpo parla senza parlare.
Nostro corpo è nostro inconscio».
Cammina dietro di me,
segno di condiscendenza.
Quando i suoi bisogni,
i più concreti, si fanno urgenti,
allora è lui che tira me.

Elisa Ruotolo

Luce

Paolo Di Paolo

Il giorno in cui la letteratura morì

Ilaria Gaspari

Turiste della catastrofe

Giulio Mozzi

Vite parallele e fantastiche di Pellegra Bongiovanni e Teresa Bandettini

Ogni ansia deriva
dalla pretesa dell’infallibilità,
ma quando sai di poter
sbagliare – di potertelo
addirittura permettere – e
che l’errore è intrinseco nel
metodo (qualunque metodo
venga utilizzato), applicarlo
non fa paura. Inquietano
la promessa e la garanzia,
non il tentativo o la possibilità.
Una volta che hai scritto tutto,
resta la domanda che rimbalza
sulla fronte del Lettore, eletto
a protagonista, della Lettrice,
eletta a protagonista pure lei,
ed è una domanda radicale
di senso – quelle che i più
tendono a scacciare via
dal naso come le mosche
stordite di fine estate.
E a dirla tutta, io stessa,
arrivata a quel punto,
volevo vedere cosa sarebbe
successo – dove saremmo
andate a finire? Come sarebbe
stato, sfiorare la catastrofe
da turiste?
Sono trent’anni che pubblico
libri, e sono trent’anni
che devo fare i conti con
l’irrilevanza della letteratura
e con la vacuità della
Repubblica delle lettere.

Graziano Gala

Ciabatteria Maffei

Remo Rapino

Valdés

Loredana Lipperini

La strada giusta

Michele Orti Manara

L’odio migliore

La stanza mezzapiena,
sei piedi e quattrozampe:
il tavolo non conta. Mino era
fantasma, Giuno naufragato,
Ario pregamorti.
Solo Cagnulini, al netto delle
forze, nuotava ad unghie perse
con abbaio musicale: non
voleva scarezzare o mangiare
chissà cosa – portare un po’
di pace, ecco che voleva
Un uomo, ancor più un
ragazzo, nella vita può fare
tante cose, pure tutte insieme,
studiare, tirar calci alla pelota,
guardare di straforo le
ragazze dai fianchi accoglienti,
fare l’amore nel fieno, girare
in tondo sotto le stelle
lucenti del sud.
Aveva nostalgia della
sua vita di prima,
della sua vita e basta,
di tutto quello che è stata
fino a quel momento.
Sabatini sorride sempre,
sorride a tutti.
E secondo me quando
uno sorride così, senza
ritegno e senza motivo,
è perché ha qualcosa
da nascondere.

Giorgia Tribuiani

Superstar

Valeria Viganò

I numeri sono buonissimi

Antonio Moresco

Il finimondo

Alfredo Palomba

La piccola gente

Non bastano i migliori motivi
e le migliori intenzioni
per fare di un personaggio
un vincente: non se poi
non li sai difendere.
A me non piace parlare una lingua sensata, a me piacciono i messaggi nuovi che trovo nel quaderno quando la sera
rileggo i numeri e le poche
lettere che li intervallano alla luce della pila. Sono talmente
fresche e i loro significati
così imperativi che qualche volta mi sbigottiscono.
Vi posso dire in esclusiva
che, nella città dei morti,
Dante abita al nono piano
di un caseggiato di periferia, insieme a una ballerina
di carta in fiamme.
“A una ballerina di carta in fiamme?” domanderà
qualcuno di voi, sbalordito.
Sì, proprio così!
Adesso vi racconto.
Non si può costruire niente, contro un tornado. Possiamo solo nutrire la speranza che, prima o poi, smetta di soffiare. Non esistono barriere che
ci proteggano dalle risate
portate da quel soffio. Contro un tornado non ci sono ripari.

Romana Petri

Uno per due

Eduardo Savarese

La camera di Ondino

Daniele Petruccioli

Sotto la città

Maddalena Fingerle

Una proposta stronza

"«La vita è un puzzle» ripete spesso. «Sposta anche un solo pezzo e nulla avrà più senso. Ma è un pericolo che nessuno di noi corre, per fortuna quei pezzi non stanno nelle nostre mani. Nessuno ha mai avuto
tanto potere»".
"Il seminatore deve uscire
a seminare, su questo non c’è dubbio. Ma la semina può essere invisibile. E l’invisibile accade nei ripiegamenti,
non nei dispiegamenti."
"È stato lì, battendo piano con il piede un ritmo che gli era venuto in testa, che ha sentito la tomaia staccarsi dalla suola. La sua testa ha subito smesso di cantare, le donne sono ritornate a essere una fila, la paura ha preso ancora una volta il sopravvento.".
"La cosa fondamentale è che questo testo funzioni al di là della mia vita. Cioè: deve essere un testo che potrei scrivere anche se non fossi incinta.
Ecco, questo è il punto.
Io non devo essere incinta,
la protagonista deve esserlo".

Andrea Donaera

La notte delle ricostruzioni

Paolo Zardi

L’ultimo raccolto

Valerio Aiolli

X – Una caccia

Emanuela Canepa

Quel che resta delle case

"Finora sei sempre stato certo che di quello che eri – prima di essere ciò che ora sei in questa casa – rimane soltanto quella notte.
La mamma stesa, la tapparella, la puzza di cuccia di cane".
"Le case felici restano felici, e lo stesso fanno quelle che non lo sono. Bisogna essere davvero stupidi per credere che dipenda dai muri e non dallo spirito di chi le abita. E questa ti pare una casa felice? Chiedeva la bambina. Non lo so. Dillo tu a me".
"C’è un motivo profondo che spinge le schegge impazzite a mettersi in contatto con l’esterno. A parlare pubblicamente delle cose che per anni hanno lottato per tenere segrete. È un motivo che varia da caso a caso. E il punto è che si arriva a conoscerlo quasi sempre troppo tardi".
"Le bugie accompagnano l’intero corso di una vita, la nostra e quella delle persone che amiamo; la verità è scritte con l’inchiostro simpatico, o è chiusa dentro a una cassaforte della quale non riveleremo mai la combinazione".